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È sempre più difficile parlare di design. Ma ancora più complesso è riflettere su quel design che si propone di lavorare "in cucina" e per l'alimentazione. Arredi, stoviglie ma, soprattutto, oggetti, i cibi, che per definizione oggetti non sono, negli ultimi anni sono stati sottoposti al vaglio critico e progettuale di un nuovo di tipo di design, il food design, che ha trasformato in bello quello che per secoli è stato semplicemente buono. In un momento storico e culturale in cui il piacere del cibo ondeggia tra l'ortoressia, l'ossessione per la più corretta alimentazione, e una collettiva gastromania, siamo inevitabilmente indotti a chiederci: in che cosa consiste questa relazione tra food e design? Quali valori e funzioni il design aggiunge agli oggetti e ai segni alimentari? E perché oggi si sente il bisogno di un design del e per il cibo? Lo scopo di questo libro è quello di riflettere su questi nuovi dilemmi dell'onnivoro contemporaneo.